Annico Pau: «Nel Corso Garibaldi il sentimento e le idealità dei nuoresi, così da un secolo e mezzo»
Redazione

Dal professor Annico Pau, già (apprezzatissimo) sindaco di Nuoro nei primi anni ’80, la redazione di Giornalia ha ricevuto una lettera aperta ch’egli ha diffuso mosso dalla sua radicata nuoresità e, insieme, dalle idealità democratiche (nel senso antico e pieno del termine!) che fin da giovanissimo lo hanno sostenuto nell’impegno civile e politico.
Viene anche facile accompagnare il suo giudizio con piena consentaneità per quei valori repubblicani di matrice mazziniana e garibaldina che sono stati tanta parte dello spirito pubblico del capoluogo barbaricino nel tempo del risorgimento e del postrisorgimento, quando l’Italia consolidava nel sistema degli ordinamenti quel che, pur con innumerevoli contraddizioni e limiti e con sensibili articolazioni territoriali e sociali, esisteva già da secoli come identità di cultura, religione e anche lingua!!
Ritornano adesso alla memoria le cronache della solidarietà politica fra Asproni e Garibaldi che, con le grucce e la malattia nel corpo, non volle negarsi a rendere onore al testimone del migliore repubblicanesimo morto a Roma il 30 aprile 1876. Così come ritornano le decine di citazioni di Garibaldi presenti nel Diario del “canonico ribelle”.
Vengono alla mente le figure di Gavino Gallisai – del Gallisai compagno d’arme del generale in sud America – e di Giuseppe Corbu Guiso, e in tempi già novecenteschi le colte personalità di Giuseppe Pinna, parlamentare radicale, e di suo figlio Gonario, il grande avvocato penalista che nel progressismo cattaneano, azionista, sardista e socialista, e con singolare coerenza per amore all’Italia, spese una vita intera… (gf.m.)
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