Adesso sono tutti imputati. Un generale, tre colonnelli, un capitano e altri tre carabinieri dell’Arma dei carabinieri dovranno rispondere davanti a un giudici dei reati di falso, favoreggiamento e calunnia contestati dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e dal sostituto Giovanni Musarò, per i depistaggi attuati nell’ambito delle indagini sulla morte di Stefano Cucchi. La richiesta di rinvio a giudizio è stata notificata dopo che circa un mese fa era stato inviato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Un salto di qualità non solo negli accertamenti che la magistratura romana ha svolto sulla fine del detenuto arrestato il 15 ottobre 2009 e deceduto una settimana più tardi mentre era detenuto all’ospedale Sandro Pertini di Roma, ma anche nel livello delle persone coinvolte, che coinvolge buona parte della scala gerarchica romana dell’Arma.
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