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Antonella Soddu

CRISI DI GOVERNO. IL CASO SIRI HA PESATO?

"Perché la Procura di Milano possa procedere alla perquisizione degli uffici in uso a Siri e al sequestro del suo Pc, occorre l'autorizzazione della Giunta per le elezioni e per le immunità"

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Di Antonella Soddu

Che la crisi di Governo non sia stata determinata solo dal voto sul Tav e dal “Si” arrivato dal Presidente Conte, è oramai un dato di fatto. I motivi scatenanti potrebbero esser ascritti anche ai guai giudiziari che vedono coinvolti la Lega e alcuni suoi esponenti di spicco e collaboratori stessi. Oltre al caso Savoini - che qui tralasciamo - il più evidente e spinoso riguarda il Senatore Armando Siri – ideologo della FLAT TAX, nonché ex sottosegretario ai trasporti e infrastrutture. Il 31 luglio scorso la Procura della Repubblica del Tribunale di Milano ha inviato alla “Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato”, la “Domanda di autorizzazione a eseguire un sequestro nei confronti del senatore Armando Siri, nell’ambito di un procedimento penale pendente anche nei suoi confronti (n. 18735/19 RGNR) presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano”

La domanda è stata acquisita e l’iter di discussione ha avuto inizio – come da resoconto verbale seduta del 6 Agosto 2019 - con la lettura del documento del Relatore, il Senatore Urraro ( M5S ) il quale dopo aver esposto ai membri della Giunta i fatti (come da documenti acquisiti dalla Procura della Repubblica di Milano ) ha proposto – come prevede l’articolo 135 comma 5 del Regolamento – di fissare un termine all’interessato Senatore Siri per presentare proprie memorie scritte o per chiedere di esser sentito riservandosi poi, di illustrare la propria proposta conclusiva alla scadenza del termine predetto ( 30 agosto 2019 ) . Dunque il seguito dell’esame è stato rinviato. Guarda a caso l’ 8 Agosto 2019 Matteo Salvini comunica al Presidente Conte - come da comunicazioni in conferenza stampa del Premier - di “voler staccare la spina al Governo per capitalizzare il consenso elettorale del momento”.

Ma vediamo i fatti; la Procura della Repubblica di Milano - come si legge nella domanda di autorizzazione a procedere al sequestro del 31 luglio - premette che il Senatore Siri è indagato per il reato di cui agli artt.li 110, 648 ter. 1, 61 bis c.p. “avendo egli partecipato alla commissione dei delitti di appropriazione indebita e amministrazione infedele in relazione alle somme di Euro 748.205 ( importo del prestito senza garanzia concesso dalla Banca Agricola Commerciale di San Marino nel novembre 2018 ). Tale somma, secondo la Procura è stata impiegata per acquistare immobili da concedere in locazione emettendo n. 2 assegni di importi Euro 251.700 e 336.600 emessi dalla Banca popolare di Sondrio e transitati su un conto del notaio rogante. Gli immobili sono stati intestati alla figlia di Siri e in tal modo – sempre secondo la Procura – lo stesso avrebbe ostacolato l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro”.

Siri avrebbe ricevuto – come si legge sempre nel documento della Procura – il finanziamento a condizione di favore evidente riscontrabile in: tasso nominale annuo 2, 125% ; assenza di garanzie personali e reali sul complesso immobiliare acquistato; periodo di preammortamento della durata di 3 anni. In palese contrasto con la normativa della Repubblica di San Marino. La Procura della Repubblica ha anche acquisito la nota della Banca Centrale di San Marino che a seguito di un’ ispezione aveva riscontrato che “la concessione del prestito a Armando Siri è stata autorizzata in violazione della normativa interna e delle deleghe in materia di concessione del credito”.

Perché secondo la Procura sussiste il reato di riciclaggio? Come si legge nel documento, Siri non avrebbe trasferito la somma direttamente al rivenditore ma l’avrebbe versata su un conto intestato al notaio rogante. ( Fu poi lo stesso notaio a segnalare a Bankitalia il passaggio anomalo ) . Un altro aspetto anomalo individuato dalla Procura è insito nel fatto che l’immobile acquistato è stato intestato alla figlia di Siri che contestualmente ha firmato una Procura con la quale si è impegnata a vendere in favore del padre. C’è sono poi un ulteriore finanziamento - concesso sempre dalla Banca Agricola Commerciale di San Marino - anche questi senza garanzie reali corrispondenti a Euro 600 mila per la durata di 10 anni.

La Procura ha firmato i decreti di perquisizione presso il domicilio di Perini – capo della segreteria di Armando Siri – nonché presso gli uffici in uso allo stesso in Milano - sede di Formapolis S.r.l, Flat Tax per l’ Italia e presso l’associazione spazio pin S.r.l.

Nel corso della perquisizione degli uffci - alla presenza del Perini - sono stati individuati due Pc di cui uno in uso a Perini e l’altro – come dichiarato dallo stesso Perini – in uso a Armando Siri. Uffici e locali - sempre secondo le dichiarazioni messe a verbale da Perini - sono in uso a Armando Siri. Nel corso delle operazioni di perquisizione operate dalla GdF è arrivato sul posto anche Siri il quale ha confermato l’abituale uso degli uffici e del Pc. In conseguenza di ciò, e anche ai sensi dell’articolo 68 della Costituzione –per cui ai fini della perquisizione e il sequestro è necessaria l’apposita autorizzazione a procedere. Pertanto fin quando non si esprime la Giunta per le elezione e per le immunità la Procura non potrà procedere.

Con la crisi in atto dunque, la domanda di autorizzazione a procedere al sequestro e all’esame del PC del Senatore Armando Siri è – per cosi dire – “sospesa”. Si arriverà a conoscere il contenuto del Pc?  Salvini chiede il voto subito, anche per questo motivo? 



il documento "IMMUNITA' PARLAMENTARI"    della Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari  del Senato. 


Fonte: Senato della Repubblica
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