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Martina Saiu

Eli Baden-Lasar e i suoi 32 fratelli

Il New York Times ha raccontato la storia di Eli Baden-Lasar e dei suoi 32 fratelli

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Eli Baden-Lasar è stato concepito tramite la fecondazione assistita e un donatore di sperma rimasto anonimo.

La sua avventura è cominciata quando, bambino, ha cominciato a fare domande sul proprio padre e le sue due madri in risposta gli hanno fornito il questionario anonimo compilato dal suo padre biologico. Del padre però è reso noto solo un numero che viene fornito ai clienti della California Cryobank, una delle banche del seme più grandi del mondo. Quel foglio, con la scritta a penna, per anni ha rappresentato per lui una testimonianza concreta dell’esistenza di suo padre, generando in lui sentimenti travagliati.

Eli oggi ha vent’anni e sino allo scorso anno non aveva mai pensato ad altri fratelli e sorelle biologici finché alcuni suoi amici hanno scoperto di avere lo stesso donatore grazie al sito Donor Sibling Registry.


Donor sibling registry

Il sito, creato oltre quindici anni fa,  è stato creato da Wendy Kramer e suo figlio Ryan. Inserendo il numero del donatore è possibile identificare se combacia con quello cercato da altri utenti. A quel punto è possibile prendere contatto con i propri fratellastri e sorellastre.

Eli ne ha scoperto 32.

Dopo un primo momento in cui stupore, sconforto e shock hanno prevalso, Eli ha deciso di incontrarli.

Portando con sé una macchina fotografica.


Il progetto fotografico: un album di famiglia

In 10 mesi, Eli ha percorso 16 stati americani e ha proposto al New York Times di pubblicare i suoi scatti e la sua storia.

L’album di Eli, diffuso a fine giugno esiste grazie all’elemento “sanguigno” che spinge i figli dell’anonimo padre a cercarsi tra loro per capire qualcosa di più su sé stessi.  

Le immagini sono cariche di pathos e drammaticità. La macchina usata è una versione moderna di quelle antiche in legno a lunghissima esposizione. Per uno scatto occorre circa un’ora, tempo in cui lui può osservare attentamente i suoi fratelli. In loro ha notato movimenti e atteggiamenti simili ai suoi e il suo amore per la fotografia lo ha aiutato a trovare stabilità in questa strana dimensione.

Da 2017 la California Cryobank esige che l’identità dei donatori sia rivelata ai figli, se questi lo chiedono dopo i 18 anni.  Tuttavia le leggi non sono uguali ovunque, per esempio in Spagna vige ancora l’anonimato. Uno dei dubbi di Eli è: sarà mai introdotto un limite sul numero di figli concepiti da un donatore?


Il ritrovamento e la separazione

Impossibile descrivere le emozioni provate da Eli e dai suoi fratellastri al momento del loro incontro. Eli ha raccontato che dopo una mezza giornata passata assieme a una delle sue sorellastre, lei gli ha detto di volergli bene. Uno dei più piccoli, di soli quattro anni, è scoppiato in lacrime.

Dopo essere entrato nella vita di tutte quelle persone, sconosciute eppure parte di lui, lei ha lasciate con l’incertezza per quello strano legame, certo che con molte di loro non avrebbe mantenuto i contatti.

(foto dal New York Times)

RIPRODUZIONE RISERVATA ©

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