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Grande Oriente d'Italia: pressione sui Commissari del C.E.N., rimproverati al "Vascello" tra assenze e paura

La Corte Centrale intima ai Commissari di riaprire le urne elettorali per riconteggiare le schede. Divieto di parlare di Enna e Palermo

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Clamoroso al Cibali! La celebre locuzione, attribuita al radiocronista sportivo Ezio Luzzi, pronunciata in riferimento alla storica partita Catania-Inter giocata domenica 4 giugno 1961 allo stadio Cibali, valevole per l'ultima giornata del campionato di Serie A 1960-1961, potrebbe a ragione applicarsi a quanto è accaduto poco meno di una settima fa a Villa il Vascello in Roma, sede nazionale del Grande Oriente d'Italia.

Proprio come in quella domenica di 63 anni fa, contrariamente ai pronostici (fu infatti la squadra siciliana a vincere la sfida contro i nerazzurri milanesi, col punteggio di due reti a zero), venerdì scorso è andato in scena l'impensabile: una durissima presa di posizione della nuova Giunta del Grande Oriente d'Italia nei confronti di quel Comitato Elettorale Nazionale che, di fatto, ha eletto Antonio Seminario, calabrese di Rossano, a Gran Maestro del G.O.I., contro il pronunciamento della maggioranza dei "fratelli" attivi e quotizzanti, facenti parte dell'Obbedienza massonica più importante e numerosa del nostro Paese. In pratica tutti quei "fratelli" aventi diritto di voto nelle diverse Circoscrizioni regionali, che inequivocabilmente a marzo hanno espresso la loro preferenza per il candidato antimafia Leo Taroni, ex Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico ed Accettato, e per il suo "vice", il notaio messinese Silverio Magno, eccellente esempio di massone siciliano coraggiosamente impegnato nella denuncia e nella lotta all'infiltrazione criminale nelle consorterie latomistiche.


Il caso

Casus belli la decisione di riaprire alcune urne elettorali sigillate a marzo, in vista della causa civile prossimamente presentata dalla Lista n. 1 "Noi Insieme" contro la decisione proprio del C.EN., colpevole secondo la ricostruzione del candidato antimafia Leo Taroni di non aver voluto considerare valide le schede regolarmente votate ma ancora munite del tagliandino antifrode per "dimenticanza" di chi avrebbe dovuto eliminarlo, all'atto del voto, e invece non l'ha fatto.

La Corte Centrale, su indicazione della nuova Giunta, ha imposto che siano operati "riconteggi", da parte dei Commissari, su alcuni plichi, e ciò sta provocando parecchi malumori. I Commissari, anche alcuni di area bisiana, si chiedono perché mai dovrebbero rieffettuare computi già svolti e certificati con tanto di firme congiunte. Ma, soprattutto, si chiedono perché tali riconteggi debbano escludere espressamente i plichi siciliani provenienti da Palermo e Enna. I primi conterrebbero inesplicabilmente più schede elettorali votate che "fratelli" votanti registrati, i secondi sono arrivati al centro di raccolta regionale con ore di ritardo sul tempo massimo ammesso dal Regolamento, circostanza che ne avrebbe imposto seduta stante l'annullamento (e ciò non è avvenuto).

Secondo le indiscrezioni raccolte da Giornalia, basterebbe anche solo l'invalidità di una delle due scottanti posizioni per far mancare al neo Gran Maestro di Rossano la maggioranza necessaria a confermarne l'intronizzazione.


I timori dei Commissari

«Perché noi?», «Perché dobbiamo prestarci ad aprire i plichi sigillati prima che essi vengano resi disponibili per il giudice civile?», queste le domande che si sono posti i Commissari del C.E.N. convenuti lo scorso 24 maggio a Roma, in un clima di forte pressione psicologica nei loro confronti, esplicitatosi già in fase di accoglienza, "piuttosto fredda" – così ci è stato riferito – e per di più avvenuta al di fuori dei confortevoli locali del "Vascello". Una sorta di dependance dove i malcapitati hanno dovuto sostare per lungo tempo, senza la consueta carrellata di pasticcini e succhi ad addolcirne l'attesa.


Le spiegazioni

Successivamente è stato loro spiegato che la Corte Centrale non ha titolo per attribuirsi, in maniera autonoma, la facoltà di riaprire i plichi elettorali, e che quindi dovranno essere loro a fare quel "lavoro"; un lavoro per il quale è stata comunque chiesta e ottenuta la possibilità di videofilmare la scena, proprio a garanzia dei Commissari stessi.

Tuttavia, come qualcuno di loro ha evidenziato, non è tanto la riapertura dei plichi a preoccupare, quanto cosa potrà avvenire una volta "messo a nudo il reattore nucleare", come uno di loro ci ha riferito con espressione molto seria. «Ci è stato chiesto in modo perentorio di essere tutti presenti, e ci è stato detto che non sarebbero state tollerate oltre "assenze strategiche"», assenze che sempre più i 15 Commissari vorrebbero utilizzare per marginalizzare la loro responsabilità personale in vista di possibili contraccolpi nella loro sfera patrimoniale privata, avendo capito che Taroni e Magno non mollano, fanno sul serio, e che presto fioccheranno, come già ampiamente preannunciato, le cause civili.

Insomma, a più di qualcuno è sembrato che la Corte Centrale del G.O.I. voglia giocare una partita sulla pelle altrui, ed in molti del Comitato Elettorale Nazionale non vogliono starci, perché l'affezione al neo Gran Maestro Seminario è tanta, ma poi si torna a casa, in famiglia, dove altri affetti attendono, e hanno tutto il diritto a non vedersi pregiudicata la serenità raggiunta per questioni che, tutto sommato, sono da considerarsi molto meno importanti che l'avere un tetto sopra la testa, l'università dei figli, ed un futuro familiare tranquillo, nel senso più ampio.




Le prossime azioni

Da notizie, tutte "riservatissime", che abbiamo raccolto in questi giorni, parrebbe che a breve si verificherà il definitivo e temuto (dal neo Gran Maestro) «redde rationem villicationis tuae: iam enim non poteris villicare» ("rendimi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare").

La Lista n. 1 è pronta, nel silenzio che precede la tempesta affila le sue armi giudiziarie, con riunioni costanti dei vertici più ristretti (l'ultima tenutasi proprio a Roma in concomitanza con l'incontro al "Vascello" del C.E.N.).

Ne vedremo delle belle... alcuni riferiscono addirittura di un prossimo commissariamento dell'Ordine, che dalle sue ceneri potrebbe risorgere "purificato"... ma qua le considerazioni si fanno trascendentali, e noi "profani" dobbiamo invece restare sul pratico.


Autore: Fabrizio Silva ARTICOLO GRATUITO
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