Il Comitato Casa del Quartiere Is Mirrionis scrive al Sindaco e alla Municipalità e chiede un'audizione. C’è fermento a Is Mirrionis…
Il Comitato Casa Quartiere Is Mirrionis propone progetti per la rigenerazione urbana, nuovi e/o integrativi di quelli in corso, tra cui l'ITI-Is Mirrionis, finanziato con circa 15 milioni di euro
Pubblichiamo la lettera che il Comitato Casa del Quartiere di Is Mirrionis ha inviato il 16 giugno al Sindaco, agli Assessori e ai Presidenti delle Commissioni consiliari all'Urbanistica e alla Cultura, con la quale vengono proposti concreti progetti per la valorizzazione (oggi si dice rigenerazione) dello stesso quartiere - il più popoloso e di maggiore concentrazione di edilizia economico-popolare della città - che integrano gli interventi in corso, tra i quali l'ITI/Is Mirrionis, finanziato per circa 15 milioni di euro (cofinanziamento UE-Stato-Regione Sardegna). La missiva dimostra che vi sono numerosi cittadini attivi che vogliono coinvolgersi nella gestione del quartiere e della città, praticando il principio della "sussidiarietà" previsto dalla Costituzione. Al riguardo il Comitato sollecita il Comune perché adotti l'apposito regolamento per la gestione partecipata (dai cittadini e dalle loro organizzazioni civiche) dei beni comuni urbani. Tra questi il Comitato individua lo stabile che negli anni 70 ospitò la Scuola Popolare dei Lavoratori di Is Mirrionis (esperienza esemplare nata sulla scia della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani), che va ristrutturato e ricuperato come spazio di partecipazione civica (al riguardo sono stati individuati i finanziamenti necessari). C'è fermento a Is Mirrionis... fa sapere il Comitato: il Comune, inteso in tutte le componenti che lo amministrano (di governo e di opposizione), non lasci morire questa preziosa disponibilità democratica. (fm)
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Al Signor Sindaco
All’Assessore ai Lavori Pubblici
All’Assessore alla Cultura e allo Spettacolo
Al Presidente Commissione Pianificazione strategica e dello sviluppo urbanistico
Al Presidente Commissione Cultura Spettacolo e Verde Pubblico
Comune di Cagliari – Loro sedi
Oggetto: Idee e proposte per la riqualificazione di spazi verdi e culturali nel quartiere di Is Mirrionis (al tempo del Corona virus) – Richiesta audizione.
Il “Progetto POR ITI di Is Mirrionis” 2014-2020, rappresenta, con circa 15.000.000 di euro di investimento, una importante occasione di sviluppo a vantaggio del quartiere di Is Mirrionis. In questa fase conoscitiva vi partecipiamo come Comitato “Casa del Quartiere di Is Mirrionis”. L’ultimo incontro in video conferenza si è tenuto il 29 maggio 2020 con tema dedicato alla “riqualificazione dei cortili e degli spazi aperti”.
Chi siamo
Dal 2017, anno della costituzione del nostro Comitato Casa del quartiere di Is Mirrionis, ci troviamo impegnati a evidenziare, da parte nostra, in ogni occasione, l’importanza e la necessità di attivare il recupero/riqualificazione/riutilizzo di tutti gli stabili e spazi culturali oggi in stato di abbandono. Prioritariamente, abbiamo proposto, con tavole grafiche, un progetto sociale e culturale di recupero/riqualificazione/riutilizzo dei locali dell’ex Scuola Popolare di via Is Mirrionis 43, nonchè degli spazi verdi prospicenti le abitazioni circostanti.
L’edificio, di proprietà di AREA (Ente strumentale della Regione Sarda) rappresenta un “Bene Comune” da salvaguardare e tutelare. Tale costruzione fu progettata da Maurizio Sacripanti (1916-1999), architetto di fama internazionale, e rappresenta, insieme alle case di edilizia popolare che lo circondano (le cosidette, e innovative per gli anni ’50, “Case a farfalla”), un unicuum architettonico e culturale che richiama il senso di una piccola Comunità all’interno della quale vide la luce l’esperienza della Scuola Popolare dei lavoratori.
Il “Comitato Casa del quartiere di Is Mirrionis”, con numerose associazioni, si muove in sintonia con il “Progetto Evergreen”, con “Cittadinanza attiva”, con il “Comitato via Quintino Sella”, con gli attori Gianluca Medas (compagnia F.lli d’arte Medas) e Stefano Ledda (direttore Teatro TSE), col contributo delle Start-up del Progetto ITI (Edoardo Lobina e Gianluca Muggianu) ed alcuni musicisti (fra questi Is Mirrionis Jazz).
Nella convinzione che “La bellezza salverà il mondo” (e anche il nostro quartiere), vogliamo confrontarci con le Istituzioni, come cittadini organizzati nel “Comitato casa del quartiere di Is Mirrionis”, al fine di essere parte attiva e propositiva nell’azione di riqualificazione nel quartiere di Is Mirrionis.
Spazi verdi e culturali da valorizzare
Nell’occasione della suddetta riunione, si è sviluppata una interessante discussione che ha visto gli stakeholder (associazioni e cittadini) partecipare attivamente con idee, proposte e progetti per ridisegnare la riqualificazione Green dell’intero quartiere, rimodellando le piazze, i giardini, i cortili, gli spazi aperti, gli spazi culturali abbandonati, ripensandone l’uso in favore della cittadinanza.
Le seguenti sono alcune tra le segnalazioni da parte nostra espresse.
• Nel quartiere DI Is Mirrionis ci sono diversi giardini attrezzati identificati nel PUC come “aree BS3*”, che sono terreni ceduti dai privati per poter edificare e che l’Amministrazione comunale ha sinora dimenticato di prendere in carico e/o di restituire a beneficio dei cittadini, come, per esempio, i giardini di via Koch e il giardino di via Quintino Sella (adiacente alla 3° Circoscrizione). Durante la video conferenza del focus ITI, il Comitato di via Sella ha riproposto e richiesto l’apertura da parte del Comune dell’area verde attrezzata che ha anche il pregio di poter essere annessa al giardino della Circoscrizione onde diventare uno spazio verde di tutto rispetto a beneficio dei cittadini.
• Proprio di fronte al giardino di via Quintino Sella e alla stessa Circoscrizione vi è un altro grande giardino, di proprietà comunale, abbandonato e inutilizzato, con alberi di alto fusto molto belli che circondano la fatiscente ex-scuola elementare di via Piovella. Restiamo in attesa che su quella costruzione l’Amministrazione comunale prenda una decisione sulla sua futura destinazione che, secondo noi, non deve più essere quella di realizzarvi delle “case parcheggio” o di edilizia popolare (il quartiere ha già sofferto la brutta sistemazione di case popolari arrivata al 67% dell’intero patrimonio abitativo). Scelta di edilizia popolare che, peraltro, sta già avvenendo in via Flumentepido nell’area che accoglieva in passato la scuola elementare “Santu Perdixeddu”. Auspichiamo invece una riqualificazione Green di facile realizzazione, che si raccordi col giardino di via Quintino Sella e con la Circoscrizione, per contribuire alla riqualificazione dell’intero quartiere. Al riguardo, auspichiamo che questa nuova Amministrazione comunale si doti, in tempi congrui, di un apposito “Regolamento per la gestione partecipata dei beni comuni”, sull’esempio di quelli già da tempo adottati da molti altri Comuni italiani.
• Tutti i giardini che gravitano lungo la via Piovella, compresi tra il Parco di San Michele e il Seminario, rappresentano, con le case di edilizia popolare di buona fattura, un insieme architettonico di dignitoso pregio, gradevoli alla vista e ben rinverditi con piante e fiori, ma che potrebbe essere ulteriormente migliorato riqualificando gli spazi aperti di proprietà pubblica. Va infatti rimarcata una maggiore cura di tali spazi da parte dei primi abitanti del quartiere che provenivano o da paesi o da altri quartieri o dalle storiche “casermette”.
Oggi, i nuovi abitanti di un quartiere dormitorio e periferico andrebbero stimolati e motivati a partecipare ad un’opera di trasformazione in un bel quartiere residenziale che guarda all’intera città.
• Altri due spazi importanti che potrebbero essere riqualificati, in accordo con i parroci, sono rappresentati dai giardini intorno alle Parrocchie di Sant’Eusebio e di San Massimiliano Kolbe.
• La scuola di poesia popolare propone di intitolare lo sterrato di via Cornalias/via Scornigiani “Piazza della Poesia”
• Un altro spazio utilizzabile potrebbe essere recuperato nell’area adiacente al Parco di Monte Claro in via Cadello, di appartenenza alla Città Metropolitana, magari per realizzarvi un parco dedicato ai malati di Alzheimer e di altre patologie degenerative, come proposto dalla start-up ideata da Gianluca Muggianu (componente del Comitato Casa del quartiere di Is Mirrionis).
• Altro spazio da recuperare si trova sul prolungamento della via Quintino Sella verso il Parco di San Michele, oggi ricettacolo di spazzatura e utilizzato dai tossicodipendenti. Se riqualificato e illuminato insieme al rudere della ex-Circoscrizione di via Sirai, potrebbe diventare un luogo di attività culturali e di servizio rispetto agli ingressi al Parco medesimo.
• Intorno alla Scuola CIUSA di via Meilogu si possono apprezzare Jacarande e giardini in fiore: davvero un bel vedere, ma con vicino l’estesa piazza prospiciente il Mercato della via Quirra, dove il degrado è rappresentato dall’abbandono, e la quale, nelle ore serali e notturne, diventa una zona di spaccio, risultando di fatto interdetta ai cittadini. Qui, dovrebbe concentrarsi l’attenzione dell’Amministrazione comunale al fine di ripensarne l’utilizzo, implementandone l’illuminazione e l’arredo urbano. Si verrebbe a istituire, insieme al vicino Hangar (oggetto di riqualificazione nel progetto ITI) e alla scuola CIUSA, un interessante complesso da valorizzare e riqualificare, pensando a soluzioni innovative a beneficio delle associazioni culturali, museali, attrattive anche da un punto di vista turistico.
• Un grande spazio aperto, da tempo abbandonato, circonda la scuola Italo Stagno in via Is Mirrionis: perchè non riqualificarlo a verde attrezzato, con un percorso (ligneo?) che avvicini i colli di Tuvumannu e Tuvixeddu, arrivando fino alla via Castelli (dove c’è da riconvertire e riqualificare eliminando le macerie che restano di quel progetto di strada a scorrimento veloce mai realizzata). E diventando il collegamento naturale con la zona universitaria di via Is Mirrionis (Università – ERSU – Teatro e spazi culturali – Zona sportiva).
Vogliamo ricordare i resti fossili del periodo Miocenico ritrovati nella via Is Mirrionis e Custoditi nel Museo (chiuso) della Facoltà di Geologia.
• I due Parchi di S. Michele e Monte Claro rappresentano una riqualificazione ben riuscita e, a suo tempo, voluta fortemente dai cittadini, che hanno bloccato i tentativi di speculazione edilizia a vantaggio di pochi per favorire la destinazione a parco a vantaggio di tutta la cittadinanza.
Entrambi i Parchi sono ricchi di storia archeologica (la civiltà di monte Claro risale all’età del rame) e geologica (le colline mioceniche, autentici laboratori didattici) e possono essere resi ancora più attrattivi dal punto di vista naturalistico come beni ambientali.
La stessa Villa Clara, sede di una magnifica biblioteca, e il castello di S. Michele, già sede di esposizioni d’Arte, possono essere adibiti a centri di cultura di pregio nonchè di attrattiva turistica e cittadina.
• Sulla via Is Mirrionis, strada principale del quartiere, all’altezza dell’incrocio con la via Timavo, non si può ignorare la necessità di riqualificare l’ampio cortile delle case parcheggio, ma anche degli stessi edifici, dove da anni sono depositate carcasse di auto e dove non sono infrequenti blitz delle forze dell’ordine contro lo spaccio di droga.
• Le mura che circondano il parco di Monte Claro e quelle che circondano il Seminario potrebbero lasciare spazio a file di alberi e piste ciclabile, migliorando l’impatto visivo e trasformando decisamente il nostro quartiere.
• Alcuni porticati pertinenti alle case popolari, potrebbero essere riqualificati ad uso sociale e di servizio, richiamando anche la missione sociale di AREA.
• Perché non evidenziare le potenzialità di un cortile condiviso incluso tra le case popolari situate tra le vie del Seminario e Monsignor Piovella, recuperando tale spazio alle attività culturali e alla socialità?
• Alcune iniziative culturali efficaci e di semplice realizzazione quali “I balconi fioriti e strade verdi” (come realizzato in altri quartieri cittadini) potrebbero coinvolgere la maggior parte dei cittadini, e a settembre, con la riapertura delle scuole, possono essere coinvolti anche alunni e studenti con laboratori dedicati.
• Un’altra clamorosa incompiuta riguarda la Piscina di via Mandrolisai. Cosa osta il portarla a termine a beneficio socializzante e ricreativo di larga fetta della popolazione, valorizzando anche l’ampio terreno circostante con la realizzazione di verde, giochi per bambini, panchine, una fontanella, rubinetti, punto ristoro, campo di bocce, ecc.?
C’è fermento a Is Mirrionis…
Associazioni, volontari, artisti, semplici cittadini ridisegnano la riqualificazione green del quartiere: immaginano un risveglio culturale ed artistico proponendo idee, progetti ed iniziative che partono dai cittadini residenti e intendono valorizzare e promuovere, con innovazione e fantasia, la partecipazione in un ritrovato senso di appartenenza e di comunità, di ricerca della memoria storica, organizzando una serie di eventi e spettacoli autoprodotti dagli stessi artisti del quartiere.
L’obiettivo è quello di edificare un quartiere residenziale, bello, vivace e creativo, che guardi all’intera città, offrendo abitazioni e negozi a costi accettabili, così come è avvenuto con molti studenti universitari che oggi risiedono in quartiere e i gestori di diverse attività commerciali.
Una grande opportunità è data dal Progetto ITI, con diverse proposte di partecipazione e di inclusione sociale, di innovazione e riqualificazione, ma altri progetti possono essere avviati.
Eccone alcuni su cui stiamo ragionando, oltre il discorso green, come Casa del quartiere.
Progetto NeightborHub
A titolarità del dipartimento di ingegneria, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari e cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna, è sostenuto da numerose associazioni socio-culturali; in particolare fa parte del partenariato il Comitato Casa del quartiere Is Mirrionis.
Va verso il riconoscimento, il riuso e la gestione condivisa dei beni comuni urbani. Tale progetto prevede la realizzazione di distretti socio-culturali e di un modello di gestione dei beni comuni urbani a partire dai quartieri di edilizia popolare.
Progetto TEATRO SENZA QUARTIERE 2020-2025
Apertura di un luogo teatrale attraverso il riuso e l’utilizzo del Teatro Sant’Eusebio TEATRO T S E, in via Quintino Sella a Is Mirrionis, e attivazione di uno spazio/laboratorio; e miglioramento dell’offerta e della qualità artistica e culturale del quartiere, con l’idea di attivare insieme un processo di rigenerazione urbana.
Progetto “Men’s Shed (“su magasinu”)
Propone la ricerca di spazi per la realizzazione di attività manuali e di interazione sociale, con l’associazione “su Bixinau” che cura uno sportello di quartiere e l’iniziativa “S’agiudu torrau”.
Progetto Evergreen
Proposto da Cittadinanza attiva, prevede, con dettagliate mappature, la riqualificazione degli spazi verdi di 4 quartieri cittadini tra cui anche Is Mirrionis.
Progetto culturale della Scuola Popolare di Poesia di Is Mirrionis
Articolato progetto itinerante di un Festival della Poesia, che interagisce col linguaggio proprio della poesia con tutte le iniziative della Casa del Quartiere.
Progetto “Recupero dell’edificio ospitante l’ex Scuola Popolare dei lavoratori”
Come più sopra accennato, tale edificio situato nella via Is Mirrionis 43, ospitò dal 1970 al 1976 una Scuola popolare che, sull’insegnamento di don Milani, accolse l’esperienza, autogestita e autofinanziata, di promozione culturale e sociale di circa 300 lavoratori che ottennero la licenza media e 150 giovani studenti-insegnanti. A questa esperienza, conclusasi con l’ottenimento delle 150 ore di diritto allo studio dei lavoratori, fecero seguito le attività di un Circolo culturale e di un Comitato di quartiere che promosse diverse iniziative di solidarietà e di socializzazione sino agli anni ‘90 inoltrati. Un pezzo importante di memoria storica di cui si dovrebbe riappropriare con orgoglio il quartiere. Il nostro intendimento, che va avanti da anni con il Comune e Area, sinora senza risultati concreti, consiste nel recuperare tale edificio affinchè possa nuovamente ospitare attività di promozione culturale e sociale, quasi una piccola “MEM” di quartiere.
Progetto “Il risveglio del quartiere”
Proposto dalla Casa del quartiere di Is Mirrionis come iniziativa culturale che vuole coinvolgere i cittadini realizzando, tra i mesi di giugno e ottobre 2020, spettacoli itineranti di Poesia, Teatro, Musica, Reading, Esposizioni in tutti gli spazi culturali del quartiere e nei parchi di San Michele e Monte Claro, con la partecipazione attiva delle associazioni del quartiere, e valorizzando i suoi artisti che si propongono con le loro realizzazioni, sempre nel rispetto delle prescrizioni in tempo di Coronavirus.
Valorizzando l’idea di rete e di fare sistema, l’azione della Casa del Quartiere vuole interagire concretamente con gli altri progetti su evidenziati proponendo alcune iniziative (vedi ulteriore documentazione) culturali nell’auspicio di suscitare una giusta attenzione da parte della Amministrazione comunale e delle Istituzioni.
In conclusione, auspichiamo che il Comune, la Città Metropolitana, l’Università, Area, l’ERSU, la ASL, la Diocesi e le Parrocchie, le Scuole, le associazioni con i cittadini e con gli artisti, procedano insieme per un grande progetto di riqualificazione del quartiere di Is Mirrionis.
Si ringrazia per l’attenzione.
Cagliari, 16 giugno 2020
Il Presidente dell’Associazione La Casa del Quartiere di Is Mirrionis
Dr. Terenzio Calledda
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Comitato Casa del Quartiere Is Mirrionis
IBAN IT69L0101504800000070721818
CF 92247980920 – CAGLIARI – VIA QUINTINO SELLA N. 1
18 Giu 2020
Sul concetto di sussidiarietà. La sussidiarietà come principio di organizzazione sociale trova accoglimento e sistematizzazione teorica nella dottrina sociale della Chiesa cattolica. Il primo documento che la contiene è l’enciclica Rerum Novarum (1891) di papa Leone XIII. Successivamente la Chiesa ha ulteriormente elaborato il concetto attraverso le encicliche di altri Papi: Pio XI Quadragesimo Anno (1931); Giovanni XXIII Mater et magistra (1961); Giovanni Paolo II Centesimus annus (emanata nel 1991 nel centenario della "Rerum Novarum"), la quale ultima riafferma e attualizza le precedenti elaborazioni: «… una società di ordine superiore non deve interferire nella vita interna di una società di ordine inferiore, privandola delle sue competenze, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessità ed aiutarla a coordinare la sua azione con quella delle altre componenti sociali, in vista del bene comune». Ma veniamo alla definizione giuridica accolta nel nostro ordinamento (giova anche ricordare che il principio di sussidiarietà è posto alla base dei rapporti tra l'Unione Europea e gli Stati aderenti) e, soprattutto, alle conseguenze della pratica della sussidiarietà orizzontale. Il principio di sussidiarietà è regolato dall'articolo 118 della Costituzione italiana: "Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà". Ne consegue che le diverse istituzioni debbano creare le condizioni per permettere alla persona e alle aggregazioni sociali di agire liberamente nello svolgimento della loro attività. L'intervento dell'entità di livello superiore, qualora fosse necessario, deve essere temporaneo e teso a restituire l'autonomia d'azione all'entità di livello inferiore. Il principio di sussidiarietà si esplica in due dimensioni: - verticale: la ripartizione gerarchica delle competenze deve essere spostata verso gli enti più vicini al cittadino e ai bisogni del territorio; - orizzontale: il cittadino, sia come singolo sia attraverso i corpi intermedi, deve avere la possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più vicine. Con riferimento alla sussidiarietà orizzontale, la Costituzione legittima la partecipazione dei cittadini alle decisioni e alle azioni che riguardano la cura di interessi aventi rilevanza sociale, prevedendo che le amministrazioni pubbliche la favoriscano, con conseguenze positive per le persone e per la collettività in termini di benessere spirituale e materiale. L'applicazione di questo principio ha un elevato potenziale di cambiamento positivo delle amministrazioni pubbliche in quanto la partecipazione attiva dei cittadini alla vita collettiva concorre a migliorarne la capacità di rispondere ai bisogni delle persone e alla soddisfazione dei diritti sociali.
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