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Gianfranco Murtas

L’arte del pensare in Giovanni Bovio e in LP "venticinqueaprilestopar decojoni"

L’arte del pensare in Giovanni Bovio, Grande Oratore della Massoneria nazionale nel postRisorgimento, e in LP, (forse) Venerabile Maestro e Presidente in Cagliari nel 2020

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di gf.m.


L’Acacia massonica, la rivista mensile che Giovanni de’ Neri, alias Giovanni Mori – Sovr. Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico e Accettato – lanciò nel secondo dopoguerra, esattamente dal settembre 1947, e tenne alle pubblicazioni, con grande fatica, fino alla morte sopraggiunta nell’autunno 1952, amava corredare l’impaginazione con degli “stelloncini”, brevi frasi cioè che un autore, naturalmente fra quelli di riguardo, aveva scritto o pronunciato nelle più varie circostanze: ora opinioni appunto d’occasione ora riflessioni “sapienziali” o sintesi estreme di un lungo argomentare. Tutto il giornalismo politico questo costume, che racchiudeva anche un tratto catechistico utile alla militanza, aveva conservato ampiamente negli anni del prefascismo e nel secondo dopoguerra esso era stato ripreso dalle varie testate risorte, anche nell’Isola, come da Il Solco del Partito Sardo (e come Il Risveglio autonomistico, direttori Bruno Fadda e Fernando Pilia), in cui Mazzini e Cattaneo la facevano, con Lussu, da padroni.

L’Acacia dunque accolse in quei suoi cinque anni di uscita un centinaio almeno di stelloncini per il più riferibili ai gran maestri Lemmi, Nathan, Ferrari ed al gran oratore Giovanni Bovio.

Di seguito eccone una rapida rassegna, che è sembrato utile, anche per misurare – se misuratore esiste – avanzamenti e arretramenti nelle generazioni di massoni chiamati alla prova, mettere a confronto con il più moderno deposito sapienziale del Ven. Maestro cagliaritano (tale è stato qualificato e, nonostante i dubbi, si dà per acquisito il dato) che, dopo la rassegna delle nobili rappresentazioni fotografiche di lui in compagnia del Grande Oratore ottocentesco mascherato da agente segreto o da vecchietto in pigiama, da giocatore rossoblù o candidato in chissà quale partito (lui che era repubblicano e non si sarebbe venduto per nessuna miliardaria carta straccia), tanti riguardi avrebbe ricevuto anche di recente con meritate promozioni. Lui autorevole primus inter pares, successore e ideale continuatore di uomini come Alberto Silicani, Vincenzo Delitala, Tancredi Pilato, Luciano Rodriguez, Mario Giglio, Armando Corona.

Ecco dunque Bovio con massime o aforismi segnalati da titoli come “A se stesso”, “Memento”, “Quando si dan la mano Cesare e Piero (Giosuè Carducci)”, “Stato e Chiesa”, “Leoni e topi”, “Per Giordano Bruno”, “Inutilità delle Accademie”, “Scuole”.

Ed ecco anche gli sprizzi di meditata saggezza, ancorché in stile casual, del più giovane dignitario chiamato ogni settimana ad indirizzare le fatiche spirituali e culturali dei suoi che ben a ragione lo han chiamato a loro esempio e a loro maestro. Luogo di esposizione l’web, democratico spazio d’ogni rivelazione.

Bovio, Grande Oratore

A te non oro; a te non il divino / riso dei campi e il sole; a te la lieve / luce d’una stanzetta ed il pan breve. / Te stesso a te: così disse il Destino.

Disfare l’Italia, se dimenticherete le ragioni per le quali fu fatta.

Leggo che l’Imperatore di Germania manderà al Papa un volume dei suoi discorsi evangelici, ed il Papa lo ricambierà con un volume di encicliche. Tra l’uno e l’altro la Massoneria alza il codice eterno della Ragione.

Affermammo lo Stato dover essere laico. Non è trascendentale questa teoria: gli Stati Uniti d’America professano la laicità; ivi il potere pubblico non è né confessionale né ateo: tollera tutti i culti, e rispetta la coscienza individuale. Ne deriva la mutua tolleranza de’ culti che spogliandosi poco a poco il carattere settario, salgono inavvertitamente verso una religione etica dove i diritti e i doveri sostituiranno i dogmi.

Il presente è creato da’ leoni ed è rosicchiato da’ topi. I primi vi si adagiano e sono i vecchi; i secondo vi si arrampicano e sono i giovani colpiti da senilità.

Non uno scrittore contemporaneo che lo nomini, non un amico che lo difenda, non un sasso da posare sul capo – ed oggi l’apoteosi! Se vuolsi compagno l’avvenire, bisogna non temere intorno a sé la solitudine, nella quale, non inteso dagli altri, Egli [Giordano Bruno] diceva confidarsi con l’anima del mondo.

Tasso disdisse il suo genio ed ebbe in Roma una corona, Bruno riaffermò il suo, ed in Roma ebbe un rogo: entrambi a suo tempo, in un luogo, da un medesimo papa. Il genio qual è? Il dubbio, la lotta, la fede sono i gradi per i quali sale il genio a sfidare i dogmi contemporanei. Tasso non giunse alla lotta, ma, dopo il dubbio, non oltrepassò la lotta. Bruno giunse alla fede.

I nostri accademici non somigliano a Lavoisier che chiedeva un differimento al patibolo per compiere un’opera scientifica; chiedono invece molti differimenti alla scienza per meditare un brindisi. Quando si chiamavano degli Intronati o degli Storditi lo Stato non le pagava [le Accademie].

La scuola segue i periodi della scienza, forma la riflessione, predetermina il carattere, perché come la ragione teoretica non è separabile dalla ragion pratica, così l’intelletto non è separabile dalla volontà. La quale è tenace in quell’ordine di idee che sono passate in convincimento e passione.

Da una scuola ortodossa, esce, dopo poco tempo, un discolo. Da una scuola metafisica un misantropo. Da una scuola positivista un egoista. Da una scuola naturalista un saggio. Da nessuna scuola un eroe.


LP (Libero Pensatore?), Venerabile e Presidente

Giova, ho sperato per legittima difesa!

Giova, votare PD e ritenersi comunista, è come farsi un bidet e definirsi sommozzatore.

Psssss, Giova… al mondo, ci sono persone con l’elettroencefalogramma più piatto del culo di Yoko Ono!!!

Bah, Giova… forse è il caso di guardare, con occhi pietosi, a certe persone che tornano nella tua vita, solo perché non hanno dove andare!

Giovà, è giunto il momento di smettere di pensare a loro come degli stupidi, piuttosto che stolti o ignoranti. Dobbiamo prendere atto del fatto che: sono tutte e tre le cose!

Continuo a chiedermi: ma… per essere all’altezza della situazione, quanto cazzo mi devo abbassare?

Quando il cane, salvato dall’oblio del canile municipale, ti volta le spalle e ti abbandona, l’ultima immagine che ti rimane di lui, è il suo culo che si allontana!

[La bara della ritualità hiramitica] Acquistata di “seconda mano”; spaziosa, calda e accogliente (pari al nuovo), vendo o permuto con canna da pesca, causa inutilizzo. Astenersi perditempo.

Sperare in un’Europa solidale, è come sognare un bordello di vergini!

Sono sempre stato un fervente sostenitore del fatto che la differenza tra te e una carriola di merda, la facesse la carriola. Sabato scorso, ho avuto un’ulteriore conferma! Eres un burro con pelaje blanco!!!

C’è una cosa, che faccio con la bocca e che fa impazzire le donne: sto zitto!

Non è che ti manca il cervello. Quello è proporzionato a tutto il resto. E’ che ti mancano i femori! “Mens nana in corpore nano”!!!

[Riferito al presidente Mattarella e al presidente Napolitano] Forse, non è un gran Presidente, e forse non è nemmeno “super partes”. Forse non è, e mai sarà, un grande statista. Ma è il mio Presidente, e io, mi tolgo il cappello quando rido!

[Riferito alle donne musulmane] Il velo, mi raccomando il velo!!!

Sssshhhhh… “Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa” (cit)

Per poter essere definito un buon condottiero, non basta agire d’imperio in barba alla logica e alla comune morale. Bisogna, pure, avere ragione!

Et a seguito dello aver veduto et udito uno manipolo de giovani virgulti della italica patria, intonar canti inappropriati nello tener di “a ben riveder pulzella”, mentre aspiravan da fumanti trombe, sostanze che avean traversato lo globo terracqueo tra li sfinteri di quachedun mercante di la terra di Colombia… il tutto, nanti monumentali rocce poste at imperituro ricordo di coloro i quali donaron la propria vita medesima in cambio della calunnia et dello miserrimo dispregio, imponesi allo vergante, l’obbligo di perorar la causa dello Mastro Geppetto che, per evitar l’onta di siffatta prole, ebbe a risolver la singolar tenzone con la sega!!!

A Napoleò, romani te salutant!!!

Quando tua moglie ti ha incontrato, ha probabilmente provato un forte desiderio di berti dalla bottiglia… salvo poi dichiarare: “sai di tappo!”. Alti si nasce, bassi si rimane!!! (Dedicatoaunmangiamerda)

Solo i cadaveri, ragionano a mente fredda.

Per fortuna, l’Italia è uno stivale. Con i sandali, nella merda, sarebbe stato molto peggio.

Ci sono donne che, nella vita, conoscono continuamente alti e bassi. Ma, è obbligatorio farseli tutti?

Carissimi amici vegani, vegetariani etc etc: per quanto io rispetti le Vostre scelte alimentari, Vi prego di astenerVi dall’inviarmi inviti ad aderire a gruppi che attacchino e/o offendano la categoria a cui io appartengo, ovvero, quella dei carnivori impenitenti. Sarà questo il modo migliore per mantenere intonsa la nostra amicizia. Dimenticavo: è probabile che la mia cena abbia cagato sulla Vostra!! Con immutata stima.






Fonte: Gianfranco Murtas
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Primo Battaglia

21 Ago 2020

Dixit: «Beh Giova, tra Hiram e la Fica.... la Fica toda la vida!!!!» Pere-pepepepe Pere-pepepepe! 😅 😄 😂 Venerabile? Venerabile #stopardecojoni!


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Carlos XXX

21 Ago 2020

Siamo quattro mesi che non riusciamo ad uscire da questa cosa. Tutti timorosi, sembriamo educande alla prima esperienza! Allora, si fa così, per risolvere il problema, il presidente del collegio G.C. prende il cellulare, fa il numero di E.M. ispettore circoscrizionale incardinato nella Kilwinning, la Loggia di cui questo scimpru è venerabile, e gli impone di fare una tavola d'accusa verso di lui ed il primo sorvegliante, suo complice di goliardate. In questo modo è finita la lagna. Se G.C., che non brilla per coraggio, non se la sente si dimette. Provvederà il successore. E smettetela con gli appelli a Bisi che se ci mette mano dà un calcio nel sedere a parecchi, almeno per come lo conosco io. So che ne ha una gran voglia e Dio solo sa cosa lo sta trattenendo! Ci vuole tanto a fare?


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Carlos XXX

23 Ago 2020

AVVISO IMPORTANTE: sono venuto a conoscenza che il nome di fantasia IGNAZIO MURTAS, scelto per il mio nick, ha creato accidentalmente imbarazzo a persone estranee al mio commento ed alla vicenda. Mi scuso con gli interessati. Il cognome riprendeva quello del giornalista autore dell'articolo, il nome è stato scelto a caso. Mi scuso pubblicamente e mi dispiace dell'inconveniente.


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Carlos XXX

23 Ago 2020

A motivo del precedente commento ho provveduto a cambiare il mio nick in Carlos Murtas. Mi scuso ancora dell'imbarazzo involontariamente arrecato.


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