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Per il prossimo 150° anniversario della morte di Giorgio Asproni. Le sollecitazioni di Annico Pau

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Giunge opportuna, oltreché gradita, la lettera che pubblichiamo inviataci dal professor Annico Pau, già sindaco repubblicano di Nuoro e attualmente presidente dell’Associazione Mazziniana Italiana del capoluogo barbaricino. Indirizzata al sindaco di Bitti – paese natale di Giorgio Asproni – ma inoltrata anche alle altre istituzioni politiche regionali e provinciali, oltreché – e ci fa speciale piacere – alle direzioni del Museo archeologico e del Liceo classico nuoresi, entrambi intitolati al nome del grande parlamentare che fu vanto della Sardegna nel risorgimento, la lettera è una calda raccomandazione a preparare, per tempo, utili celebrazioni di memoria per una rinnovata e diffusa educazione civile.

Dopo il massacro che, in tempi recenti, a Cagliari intelligenze balorde hanno fatto, volgarmente e reiteratamente, dell’onore sardo di Giovanni Bovio e Giuseppe Mazzini (nella indecorosa inerzia della presidenza nazionale dell’AMI), un giusto risarcimento al patriottismo democratico dei repubblicani isolani – fra i quali è doveroso sempre ricordare anche le grandi coscienze di Giovanni Battista Tuveri e Pietro Paolo Siotto Elias, di Michele Saba e Cesare Pintus così come le eroiche testimonianze, pur fra loro distanti un secolo, di Efisio Tola e Silvio Mastio – può venire da una nuova presentazione biografica dell’onesto deputato bittese, umanista, prete e libero muratore.

Tanto più piacerebbe che l’auspicata iniziativa del comune di Bitti suscitasse ulterori attività di ricerca storica nelle scuole non soltanto della Sardegna ma anche delle città continentali nelle quali Asproni, per periodi più o meno lunghi, visse. E specialmente Torino e Roma, Genova e Napoli, a cui potrebbe ben aggiungersi Firenze, capitale d’Italia (e sede parlamentare) per un lustro intero e anche qualcosa di più. (gf.m.)



Fonte: Gianfranco Murtas, Annico Pau
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