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Marcello Trucas

Porcell, il cagliaritano antipeste di mezzo millennio fa. Un gigante nella nostra memoria di sardi

di Marcello Trucas

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Sono passati 460 anni dalla sua lotta contro la peste di Saragozza: Giovanni Tommaso Porcell (Ca 1529-1583) medico anatomista fu il primo a fare le autopsie sui malati di peste. Un grande busto in bronzo – opera di Franco d’Aspro – lo ricorda nell’ex Istituto di Anatomia Umana Normale.

In un momento storico in cui tutti si riempiono la bocca, o si nascondono, dicendo “questa è un’epoca problematica anche perché non si hanno esempi da seguire”, voglio presentarvi un esempio da seguire! Un medico di Cagliari, anatomista, che non ebbe paura di aprire i corpi dei malati di peste, perché credeva che i pazienti, gli studenti, l’umanità tutta ne avrebbe tratto giovamento. E così fu.

La Società fra i Cultori di Scienze Mediche, residente a Cagliari ma di rilievo nazionale, il 31 gennaio 1939 approvò un ordine del giorno su proposta del suo Segretario appena rieletto, Prof. Carlo Maxia: si chieda alle Autorità Cittadine di dedicare una via di Cagliari a Giovanni Tommaso Porcell.

Maxia fu allievo prediletto del Prof. Luigi Castaldi, Direttore di Anatomia Umana all’Università di Cagliari dal 1926 al 1943, e con lui tutta l’Assemblea aveva appena assistito ad una interessantissima relazione di Castaldi su un medico cagliaritano, anatomista, allora totalmente sconosciuto a Cagliari (purtroppo ancora oggi ai più, se non fosse per la via a lui dedicata) ma glorificato in Spagna come loro concittadino. Castaldi lo trovò riportato nominato Joan Tomás Porcel, in un testo che custodisce anche la nostra biblioteca universitaria, scritto in spagnolo, ma in cui l’autore si proclama fiero di essere Sardo e di Cagliari.

Questo nostro importante quanto semisconosciuto concittadino, sar­do de la insigne ciudad y grande castillo di Cáll­er come egli stesso si definisce partì giovane da Cagliari per completare la sua formazione in Spagna. Una scelta del genere all’epoca non doveva essere insolita tra i figli delle classi alte di ca­stello, in un ambiente caratterizzato dall’as­senza di adeguate strutture educative e non solo a livello universitario. Du­rante i suoi studi universitari, che lo vide­ro frequentare diverse università spagnole, acquisì un tipo di formazione pienamente inserita nel processo di rinnovamento della conoscenza scientifica che contraddistinse la prima metà del XVI secolo. Si laurea in Medicina a Salamanca (la presenza di Porcell è attestata nei registri di immatricolati dall’anno accademico 1552/1553 al 1556/57al), uno dei più antichi e prestigiosi atenei d’Europa, alla stregua di Bologna, Oxford o Parigi, ambiente nel qua­le il giovane sardo sarebbe venuto a contat­to con figure di spicco negli ambienti della medicina umanista spagnola.

La passione per l’Anatomia che Porcell ereditò dai suoi maestri (Lorenzo Alderete, Cosme di Medina) diede dei frutti e divenne docente a Saragozza.

A causa di un’epi­demia di peste che devastò Saragozza egli fu inizialmente dell’idea di tornare in Sar­degna, quando le autorità cittadine lo scon­giurarono di restare per occuparsi dei mala­ti di peste nell’Hospital Real y General de Nue­stra Señora de Gracia, uno dei nosocomi più rinomati della penisola iberica. In questa Sala Settoria, che sarà la stessa in cui ope­rerà Santiago Ramón y Cajal al fianco di suo padre nel 1869, Porcell ebbe l’idea di fare una cosa rivolu­zionaria per la scienza dell’epoca: aprire i cadaveri degli appestati, per la prima volta nella storia dell’epidemiologia, descrivendo minuziosamente queste autopsie e corre­lando i reperti autoptici con le cause, il de­corso e la probabile cura dei malati di peste.




Nel suo trattato dal titolo Información y cu­ración de la peste de Çaragoça y praeservación contra peste en general, stampato a Saragozza nel 1565, egli entra nei particolari di cinque dissezioni di cadaveri di appestati, ma af­ferma di aver avuto esperienza di più di cin­quanta dissezioni fino ad allora e suggerisce un nuovo metodo curativo.

Il contributo scientifico di Porcell raggiunse un successo internazionale, tanto che meritò da Filippo II una ricompensa generosa per il suo com­portamento eroico durante la peste di Sara­gozza dell’anno 1564. In Spagna, ma anche in Europa, ancora oggi Porcell è ricordato come uno dei più grandi innovatori della scienza medica moderna.

Il metodo della osservazione diretta sugli organi malati per capire la patologia attraverso l’anatomia, che è la base della medicina moderna, di­venterà patrimonio comune solo due secoli dopo l’opera di Porcell, con la pubblicazione nel 1761 del De sedibus et causis morborum per anatomen inda­gatis, celeberrimo trattato di Giovanni Batti­sta Morgagni (1682-1771).

È quasi sicuro che avesse deciso di rientrare in Sardegna dove, riportò Pietro Martini (Biografia Sarda 1838)- “il re Filippo II lar­gamente lo compensava delle sue fatiche, concedendogli a perpetuità il podere detto di Palabanda in prossimità del quartiere di Stampace di Cagliari”.

Il suo rientro in patria si può ipotizzare inoltre da un Regio Decreto del 1567, segna­lato da Francesco Manconi (Castigo de Dios 1994), mediante il quale il Viceré sardo, in premio per i meriti acqui­siti presso la Corona, doveva provvedere a ricompensare Porcell con una licenza trien­nale di esportazione di grano.

Oggi la via della città in cui sorge il novecentesco ex Istitu­to di Anatomia Umana Normale è dedica­ta a Giovanni Tomaso Porcell, e nel Teatro anatomico dello stesso Istituto è esposto il bellissimo busto di bronzo dello scienziato, opera della quale venne incarica­to lo scultore Franco d’Aspro (1911- 1995).

Purtroppo, Porcell è uno di quegli esempi di cagliaritani dimenticati, seppur notevolmente illustri, talvolta più all’estero che in Italia.

Riporto di seguito il testo della seduta societaria pubblicato su Rassegna Medica Sarda


Seduta ordinaria del 30-01-1939 XVII

Il bilancio è approvato.

Per acclamazione il Consiglio direttivo rimane cosi costituito: Presidente: Prof. Giuseppe MACCIOTTA; V. Presidenti: Prof. MARIO ARESU, Prof, FRANCESCO PUTZU; Segretario Prof CARLO MAXIA; V Segretari: Prof Antonietta LEONE, Prof. Giuseppe PERETTI; Cassiere Prof. ANDREA PIANA

COMUNICAZIONI

Prof. L, CASTALDI: Un medico cagliaritano, Giovanni Tommaso Porcell, a Saragozza durante l'epidemia di peste nel 1564.

L'O. rievoca la vita operosa di un illustre medico del sedicesimo secolo, Giovanni Tommaso Porcell, nato a Cagliari nel 1528. Recatosi a studiare Medicina in Spagna, cominciò ad esercitare in Saragozza, dove si rese famoso per la lotta coraggiosa che da solo sostenne contro la terribile epidemia di peste bubbonica del 1564 che uccise più della metà della popolazione. Egli fu il primo a dissecare cadaveri di pestosi e ce ne ha lasciato minuziose descrizioni anatomo-patologiche insieme a una quantità di notizie epidemiologiche, diagnostiche e terapeutiche nella sua opera "Informacion y curacion de la peste de Caragoca” (1565). Di questa opera divenuta assai rara ne esistono per fortuna due copie nel fondo Bajlle della nostra Biblioteca Universitaria. Il Porcell ebbe onori in vita da Filippo II e insegnò nell 'Università di Saragozza; scrisse anche altre opere andate perdute.

Tornò a Cagliari dove mori nel 1590. È considerato per questi suoi meriti di medico e di anatomo-patologico una delle figure di primo piano della medicina spagnola, mentre è sconosciuto dagli storici italiani della Medicina. Una strada di Saragozza é intitolata al suo nome.

Con argomenti assai futili lo storico medico Mariscal y Garcia ha tentato di dimostrare che il Porcell fosse oriundo aragonese. L'O. ne ha rivendicato la qualità di Sardo, facilmente demolendo questi argomenti sia riguardo al cognome che si trova scritto tanto Porcella nelle pubblicazioni in italiano, quanto Porcell in quelle in spagnolo, sia riguardo alcune notizie di storia civile e alcuni caratteri somatici e psichici del tutto errati sui quali si è basato il Mariscal y Garcia.

Il Porcell si proclamò invece sempre fieramente “sardo” nelle pagine del suo libro nel titolo del suo ritratto; queste pagine costituiscono l’unica fonte biografica che ci è rimasta di lui.


Su proposta del Segretario I' Assemblea dei Soci approva il seguente ordine del giorno:

“Udita la rievocazione del Prof. CASTALDI del medico, GIOVANNI TOMMASO PORCELL nato in Cagliari nel 1528 e quivi morto 1590, dopo aver vissuto per più anni in Saragozza dove proclamando sempre la sua qualità di Sardo, combatté la terribile epidemia di peste del 1564 per modo da esser altamente onorato dai medici spagnoli e da essere una via di Saragozza intitolata al suo nome, propone unanime alle Autorità cittadine che anche in Cagliari la memoria di questo insigne medico sia ricordata intitolando a lui una via cittadina”.

 

Ulteriori notizie e bibliografia sul libro Anatomia Clavis et Clavus Medicinae scaricabile gratuitamente al seguente link:

https://buponline.com/prodotto/anatomia-clavis-et-clavus-medicinae/



Fonte: Marcello Trucas
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