Un cagliaritano illustre: Giovanni Sola
Come ricordare degnamente un grande benefattore, ingiustamente dimenticato

Martedì 15 aprile 2025 la processione dei Misteri di Stampace ha fatto una sosta presso la chiesa di San Giuseppe in via San Giorgio. Si è trattato di una novità che anticipa la prossima riapertura al culto e agli usi culturali della chiesa, un luogo importante per i cagliaritani, specialmente per gli stampacini. La chiesa fa parte del complesso dell'ex asilo San Giuseppe, che ha ospitato generazioni di bambini del quartiere e oltre, dalla sua fondazione (1867) a circa vent'anni fa. Nel 1928, il complesso fu integrato negli Istituti Riuniti di Ricovero Minorile (poi Fondazione), il cui primo presidente fu il
commendatore Giovanni Sola (nato il 12/01/1882 a VIGLIANO BIELLESE (BI), deceduto a CAGLIARI il 18/07/1954, a 72 anni), un facoltoso commerciante e banchiere, cattolicissimo, che finanziò interamente la costruzione della
chiesa di San Giuseppe, nel 1937, in onore del figlio Carlo, morto prematuramente, all'età di 24 anni. Precisamente il figlio Carlo, nato a Cagliari il 1912, laureato in medicina con la massima votazione di 110 con lode, arruolato come sottotenente medico di complemento, morì per un’infezione all’Ospedale civile di Pordenone, al terzo giorno di degenza. Era il 6 aprile 1936.
Giovanni Sola fu un generoso benefattore - tra l’altro finanziò la costruzione del secondo campanile della Chiesa di Sant'Anna - un illustre cagliaritano, la cui memoria è oggi affidata solo a una lapide posta sul frontone della chiesa di San Giuseppe.
Giovanni Sola si tolse la vita il 18 luglio 1954, all'età di 72 anni, dopo la morte della moglie, sopraffatto da un forte esaurimento. Disse di lui la Madre superiora dell’Ospizio San Vincenzo: “Era il padre dei poveri. Buono, generoso, disinteressato. Solo l’annebbiamento provocato dalla malattia può spiegare il suo gesto”. La sua scomparsa lasciò un grande dolore nelle figlie, nei familiari, tra i dipendenti delle sue imprese e un vuoto nelle istituzioni benefiche che sosteneva con grande generosità. Meriterebbe significativi riconoscimenti dalla sua città, come l'intitolazione di una strada, o di un istituto pubblico al servizio dei meno abbienti, sarebbe inoltre opportuna una ricerca storica sulla sua vita e le sue opere, coinvolgendo la Fondazione IRRM, il Comune e l'Università di Cagliari.
E’ quanto richiedono l’associazione Toniolo di Sant’Anna e la congregazione degli Artieri di San Michele, che hanno promosso il recupero della chiesa.
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L’Unione Sarda 7 agosto 1937 - Cronaca della consacrazione della chiesa avvenuta il 1 agosto 1937.
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Articolo de L’Unione Sarda che dà notizia della morte del comm. Giovanni Sola

15 Apr 2025
Da un precedente articolo su Aladinpensiero online (dicembre 2024) ————— (…) . In altri tempi il comm. Sola avrebbe avuto diritto di essere sepolto nella sua chiesa, edificata a totale sue spese. Ma essere sepolti nelle chiese è oggi vietato, salvo situazioni di privilegio concesse a pochi: santi, beati e servi di Dio. Figuriamoci a chi ha volontariamente messo fine alla propria vita (“…perché di un suicida non hanno pietà”). Nella fase attuale di restauro della Chiesa di San Giuseppe e sistemazione delle relative pertinenze, sarebbe giusto e opportuno dedicare uno spazio al comm. Sola, per ricordarne le grandi qualità. Non so esattamente cosa proporre ora, ma certamente se ne può discutere. Ad esempio si potrebbe intitolargli lo spazio antistante la Chiesa: “piazza comm. Giovanni Sola”. Ancora, si potrebbe commissionare a qualche valido pittore locale un ritratto del comm. Sola, da collocare nella sala più nobile del complesso edilizio di San Giuseppe. Tutto ciò va sostenuto con appositi studi e ricerche, coinvolgendo l’Università, partendo dall’Archivio storico della Fondazione, utilizzando la stampa dell’epoca interessata, testimonianze di stampacini che riportino fatti, esperienze vissute da antenati (…).
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