Nel centro di San Giuliano Milanese rischia di scomparire una delle prime ville costruita nell’antico tessuto urbano del paese ai primi del ‘900. L’ha abitata sino a pochi giorni fa Rita Angelino, morta a 96 anni, qui nata e vissuta, figlia di Fedele, veterinario condotto per tutto il circondario.
Una villetta di campagna, sobria, squadrata a due piani con la zona giorno a piano terra, soggiorno, pranzo e cucina e le camere da letto a piano primo, con all’interno i mobili autentici poderosi e allo stesso tempo di una finezza straordinaria, usciti dalla sgorbia di un intarsiatore locale. Ma la bellezza della villa sta nell’essere circondata da un giardino secolare con numerose essenze e due cedri del Libano che svettano maestosi.
La casa, che è stata venduta ad una società di costruzioni già qualche anno fa, ora dopo la morte dell’ultima proprietaria che era rimasta usufruttuaria, è passata nelle mani dell’impresa, pronta a modificare, temiamo, irreparabilmente la villa e il terreno circostante, abbattendo l’edificio, i cedri e le altre essenze arboree compresa una piantagione di canne al vento, come direbbe la scrittrice.
Pare che l’impresa abbia presentato richiesta e ottenuto la licenza edilizia con il proposito di abbattere la villa e una dependance situata nella parte estrema del giardino verso la strada, che serviva presumibilmente come casa per la servitù o casina agricola o di caccia. Se così fosse, un altro esempio di villa storica, fin qui miracolosamente salvata dalla furia devastatrice, cadrebbe sotto i colpi funesti della modernità, privando il paese di una delle ormai pochissime sopravvivenze del passato.
L’auspicio è che l’edificio venga recuperato e il giardino con i suoi maestosi cedri del Libano venga salvato, concedendo a questa sopravvivenza del passato di continuare ancora a restare fra noi. Ne va della identità di un paese. Si allegano una serie di fotografie.
San Giuliano Milanese, 07/07/2022
Cordiali saluti
Dottor Paolo Rausa,
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