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Giornalia

AGUANTA. Sa pisca de sa tunnina in Sardinnìa

Il 18 marzo presentazione del nuovo libro di Francesco Zizola

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Venerdì 18 marzo 2022 alle ore 18, a Cagliari, presso la sala conferenze della Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta n.2, sarà presentato il libro dal titolo “AGUANTA. Sa pisca de sa tunnina in Sardìnnia” di Francesco ZIZOLA (EDIUNI Edizioni).

Interverranno:

Sonia BORSATO, docente Accademia delle Belle Arti, Sassari

Francesco ZIZOLA, autore del libro

Alberto CONTU, autore del saggio critico

Coordinamento e presentazione: Paola PINTUS, giornalista

(L’autore si tratterrà al termine della presentazione per firmare le copie.

L’ingresso è consentito con il green pass, sino a esaurimento dei posti)




Questo volume regala ai lettori sardi, e non solo, un’inedita trasposizione del progetto, più complesso ed esteso, che il fotografo Francesco Zizola ha realizzato e portato avanti sino a oggi, sulle tonnare sarde e i suoi abitatori. Il progetto, che ormai ha superato i sette anni di lavoro dal suo inizio, è stato denominato “Hybris”, termine greco che significa “tracotanza” e indica la caratteristica umana di non essere in grado di limitare le proprie azioni causando, in questo modo, delle atroci conseguenze per tutta l’umanità. Si tratta di un topos, ovvero di un tema ricorrente, utilizzato nella tragedia e nella letteratura greca, che precede sempre un evento catastrofico per mano degli dei, i quali hanno subìto, appunto, la tracotanza dell’uomo. Nella versione di Zizola, gli dei sono sostituiti dalla natura stessa che a causa di un antropocentrismo diventato deviato, estremo ai soli fini del benessere umano, oggi si “ribella” con segnali incontrovertibili quali, ad esempio, le sempre più frequenti catastrofi ambientali, i cambiamenti climatici progressivi, l’innalzamento dei mari, la desertificazione etc. Quindi è necessario e sempre più urgente, porre dei limiti alle attività umane rispetto agli elementi e alle risorse naturali. La pesca del tonno, che è indubbiamente crudele è, al contempo, una pesca sostenibile perché estremamente selettiva e concentrata in un breve periodo di tempo nell’arco di un anno. I pescatori di tonni conoscono e conservano da millenni la sapiente arte di trarre sostentamento dalla natura senza comprometterla ma, ricavandone il minimo per il proprio bisogno, lasciano che gli animali più giovani continuino a vivere garantendo loro la riproduzione; si tratta, insomma, di un’attività sostenibile che ben concilia l’uomo con la natura, senza dominarla od offenderla. Oggi, infatti, la pesca intensiva minaccia la biodiversità degli oceani. Le navi che praticano la pesca a livello industriale sono la minaccia più grande per le specie di pesci più comuni e consumate dall’uomo, che potrebbero estinguersi in poco più di vent’anni. La drastica diminuzione della fauna ittica mette a rischio sia il delicato equilibrio dei mari, sia il futuro stesso dell’intero ecosistema globale, quindi anche del futuro dell’umanità tutta.

La pesca del tonno, descritta visivamente da Zizola, non solo è sostenibile ma è anche fortemente legata all’identità territoriale. Le tonnare sarde sono infatti le uniche rimaste in attività tra le tante che, in passato, operavano nel Mar Mediterraneo. Questa peculiarità e unicità rende la narrazione visiva e letteraria molto importante in quanto è la testimonianza dell’oggi, ma anche una rappresentazione vivida del passato, poiché l’arte esercitata nelle tonnare sarde si tramanda da tantissime generazioni e così è rimasta, inalterata sino ai giorni nostri.


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Fonte: Andrea G. Pirastu
RIPRODUZIONE RISERVATA ©

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