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Franco Meloni

Racconti d’estate. In giro nel quartiere di Is Mirrionis

In giro nel quartiere con gli studenti della Scuola Estiva Internazionale sulla camminabilità: incontro con un abitante doc, Natalino Meloni, 87 anni.

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In giro nel quartiere con gli studenti della Scuola Estiva Internazionale sulla camminabilità, co-organizzata dalle Università di Cagliari, Sassari e Milano-Bicocca, abbiamo incontrato un abitante doc, Natalino Meloni, 87 anni. Lui ci aspettava a casa sua, in via Parragues, vicino alla più conosciuta via Piovella, per offrirci un caffè.

Ma avevamo fretta e dunque è sceso in strada. E così, ci ha detto: “Peccato, io faccio un buon caffè e mi sarebbe piaciuto offrirvelo. Sarà per un’altra occasione. Allora cosa vi interessa sapere? Intanto vi dico che la casa dove abito era dei miei genitori, che, provenienti dal  quartiere Stampace, l’hanno abitata con la famiglia dal 1962. Nel tempo babbo è morto a 66 anni, i figli (miei fratelli e sorelle) si sono sposati e sono andati a vivere altrove. Mamma, con una figlia, è tornata a vivere a Stampace fino alla morte nel 1999. Io abito in questa casa da oltre 20 anni, con mia moglie fino a quando alcuni anni fa è morta lasciandomi vedovo. Precedentemente, partito poco più che ventenne da Cagliari, ho vissuto circa 50 anni in Piemonte, dove lavoravo come camionista. Oggi sono solo. Ma non soffro di solitudine: ho tanti familiari e amici che riempiono la mia vita. La mia famiglia d’origine era composta da 11 figli (4 femmine e 7 maschi). Sono morti i genitori, un fratello in età avanzata e due sorelle (una in tenera età, l’altra anziana) pertanto siamo rimasti in otto, a cui si aggiungono nuore, cognati e uno stuolo di nipoti e pronipoti. Per la festa di compleanno di mamma, che ha vissuto 96 anni, affittavamo un ristorante. Ma lasciamo stare queste cose personali.

Veniamo ai problemi del quartiere, come mi avete chiesto e come io li percepisco, da anziano. 

Intanto devo dirvi che amo il mio quartiere, Is Mirrionis, che è bello e non merita la nomea che gli ha attribuito la stampa. Qui c’è gente onesta, lavoratori, giovani, tra questi un certo numero di stranieri anche extracomunitari. Oggi purtroppo molti sono i disoccupati, e gli abitanti sono più anziani che giovani. Credo che la maggioranza dei nuclei familiari sia formata da un solo componente. Ovviamente ci sono anche grossi problemi. Per esempio, in certe parti del quartiere circola droga e si possono incontrare giovani disperati. Non si fa nulla o troppo poco per ricuperarli. Bambini ce ne sono certo, ma i più poveri non hanno opportunità di svago. Qualcosa fa la Parrocchia e qualche Centro di aggregazione, ma non tutti vengono coinvolti. Molte mamme e babbi non hanno tempo da dedicare ai figli. Prima di tutto occorre garantire i pasti, i libri di scuola e la roba per vestirsi, e così via. Una citazione di lode merita l’iniziativa del Teatro di Sant’Eusebio, che ha un cartellone di spettacoli di qualità rivolto a tutte le età, specie ai bambini, e, cosa non secondaria, pratica sconti per gli anziani e per gli abitanti del quartiere.

La pulizia delle strade? Nota dolente, se girate in qualche punto trovate cumuli di immondizia. Cambiano le Amministrazioni, ma non il servizio NU sempre carente.

Verde pubblico: ne abbiamo molto dentro il quartiere per opera nostra, degli abitanti, che curano a spese loro gli spazi intorno ai palazzi. Ai confini del quartiere abbiamo poi due magnifici parchi: quello del Colle di San Michele e quello di Monte Claro. Mi chiedete se io li frequento? No. E perché?

Per quanto riguarda San Michele: è tutto in salita e capite bene le gambe a quest’età non rispondono come una volta. Se ci andate trovate molti atleti o comunque gente che fa camminate abitualmente, anche pochi anziani organizzati in gruppi. Perché la gran parte degli anziani come noi o donne con bambini lo frequentino di più occorrerebbe un servizio bus o un trenino. E poi sarebbe bello che il Comune organizzasse eventi e che fosse riattivata la pizzeria, a prezzi modici. Per quanto riguarda Monte Claro, il discorso è diverso: è molto più vivibile. La difficoltà maggiore è arrivarci. Bisogna oltrepassare il “fiume” di macchine della via Cadello. Una prova a rischio vita. So che il Comitato Casa del Quartiere Is Mirrionis ha proposto un ponte aereo, sopra la strada, come in altre parti del mondo (ho visto le foto). Dicono che sarebbe molto costoso, ma ne varrebbe la spesa: una meraviglia a Is Mirrionis! Ricordiamo che lo stesso nome Is Mirrionis deriva dallo spagnolo Mirar (che poi è diventata anche parola sarda). Perché in tempi antichi vi erano cose belle da vedere: mirai, mirai! Da qui Is Mirrionis: posto dove si può guardare con ammirazione! Che cosa? Dicono che esistessero alte costruzioni naturali. Oggi si potrebbe ammirare, volendolo, un bellissimo ponte che collegasse i due colli, passando per il parco del Seminario, in ultima analisi valorizzando il quartiere e l’intera città.


Il Mercato civico di via Quirra. Cosa vi posso dire?

È un bel mercato, con una varietà enorme di prodotti in vendita: carne, pesce, verdura, frutta… tutto di ottima qualità, a prezzi accessibili. Anche le bancarelle di indumenti e casalinghi fanno la loro parte. Forse un po’ disordinatamente. Una cosa non secondaria: al nostro mercato ci sono esercenti cortesi, amici. Fa piacere andarci non solo per comprare, anche per fare due chiacchiere. Insomma il mercato di via Quirra fa una bell figura anche nel confronto col celebre mercato di San Benedetto!

Qualcosa che non va? Lamento che mentre un tempo era raggiungibile dal pullman in andata e ritorno, ora il pullman ci arriva solo in andata e il ritorno… tocca farselo a piedi! Il trucco che uso io è riprendere il pullman n. 5 fino a piazza d’Armi, per poi scendere e prendere quello in direzione inversa fino a via Piovella, nei pressi di casa mia. Per quanto riguarda le tariffe dei bus, devo dire che gli anziani sono proprio trattati bene dal CTM. Certo la recente ulteriore agevolazione (abbonamento annuale a 13,50 euro) è stata una promessa mancata per molti, dato che sono finiti i soldi. Potevano essere più chiari da subito per non creare aspettative poi andate deluse. Il messaggio è soprattutto per il Sindaco. Un elogio invece per il servizio bus da e verso il Poetto.


Sempre sul mercato di via Quirra, un’altra lamentela: la vita del mercato cessa alle 14:00. Poi il deserto. Ecco il mercato e la sua piazza dovrebbero essere valorizzati per la sera, d’estate fino a notte tarda. Occorre per la sera limitare i parcheggi e organizzare animazioni, spettacoli, balli, musica.

Mi chiedete della sicurezza nel quartiere? Beh, devo dire che io non sento il problema, però, tornando alla nomea, forse una giustificazione c’è: per esempio io consiglierei di non passare a certe ore in alcune strade. Scusate se non faccio nomi per non offendere tanta gente onesta, sicuramente in maggioranza, che le abita. Ma basta leggere le cronache, che riportano spesso notizie di arresti per droga e altri reati, per avere ogni dettagliata informazione. Così è, purtroppo!

Un quartiere animato, pulito e ben illuminato sarebbe senz’altro più sicuro. La maggiore presenza di vigili urbani e forze dell’ordine è sempre auspicabile. Ma, ripeto, salvo alcune zone particolari e in esse solo a certe ore, a mio parere il quartiere è nel complesso sicuro.

Vorrei comunque fare un appello al Comune, personalmente al Sindaco: incrementate i servizi sociali, specie per i più poveri e aumentate le occasioni di socialità, per i bambini, per i giovani, per noi anziani. Ovviamente in collaborazione con le Parrocchie e le altre realtà associative, come le associazioni per il benessere degli anziani, per lo sport per tutti, e così via. E poi le gite: aumentate le opportunità. Per esempio, in quartiere ci sono molti anziani e non solo, a cui farebbe piacere far conoscere il proprio paese d’origine prima che si trasferissero in città. A me farebbe piacere che si organizzasse una gita in Piemonte, a Torino, Cuneo e dintorni e a Bra, dove ho vissuto tanti anni. Ne avrei cose da far vedere e da raccontare!

In ultimo un pensiero agli animali, in particolare ai gatti. Nel nostro palazzo, curiamo una colonia di otto gatti. Non entrano nelle case. Stanno nei nostri giardini. Sono una bella compagnia!


Grazie all’Università, professori e studenti. Grazie a tutte e tutti. E parlate del nostro quartiere, nel male e soprattutto nel bene. E come diciamo noi sardi: a sa prossima!”

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[NdR] Questo contributo è stato scritto con la collaborazione di Franco Meloni, fratello di Natalino. Ringraziamo le studentesse e gli studenti del Corso e quanti hanno partecipato all’iniziativa anche con ruoli di accompagnatori in quanto a conoscenza del quartiere e dei suoi problemi. Un ringraziamento ai docenti del Corso, in particolare al direttore professor Ivan Blečić, alla prof.ssa Ester Cois, al coordinatore Emanuel Muroni, dottore di ricerca e a tutti.

Fonte: Aladinpensiero online
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