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Redazione

Conclusa la trilogia sul Seminario Regionale di Cuglieri

di Giuseppe Cabizzosu

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Il braccio, la mente ed il cuore.

Prima il braccio, la storia e gli obiettivi educativi dell'Istituto, poi la mente, le relazioni di fine anno dei Rettori, ed ora il cuore, la voce intensa, viva e pulsante dei seminaristi che ne hanno rappresentato certamente il cuore, l'anima più vera ed appassionata.

Si completa, con il terzo volume, l'avvincente ed appassionata storia del Seminario regionale di Cuglieri. Dato alle stampe “Per una storia del seminario regionale di Cuglieri: vol. III, Il ricordo degli alunni” di Tonino Cabizzosu per i tipi della PFTS University press, Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. Cagliari, 2020. 

Dopo i primi due volumi, frutto di un serio ed impegnativo lavoro di ricerca documentale, questa terza parte dà invece voce diretta agli ex allievi. Un racconto lungo ed intenso che si sviluppa e si dipana toccando le corde più intime e profonde del ricordo e della memoria. 

Incapaci di rendere in poche righe la complessità, l'ampiezza e la densità del lavoro realizzato da Tonino Cabizzosu, non si vuole qui soffermarsi sull'alto valore dei risultati raggiunti dai numerosissimi studenti che in tanti anni hanno frequentato l'Istituto. Del profitto e degli importanti traguardi che molti di essi hanno raggiunto abbracciando il sacerdozio, e ricoprendone via via le più alte cariche ecclesiastiche. Numerosi gli alti prelati che sono stati formati tra quelle mura. E che hanno poi contribuito a migliorare le sorti non solo della nostra isola. Basta dare uno sguardo al nutrito numero di sacerdoti, vescovi, nunzi apostolici e persino cardinali che fanno bella mostra di sé negli annali scolastici. Di un suo sfortunato sacerdote è stata anche avviata l'inchiesta diocesana da parte della Congregazione delle cause dei Santi. 

Qui non si vuole neppure incentrare l'attenzione sul luogo fisico, la magnificenza e l'ampiezza della struttura che tanto colpì la fantasia dei primi allievi e neppure sulla modernità dei principi e dei ben collaudati programmi pedagogici dei Padri gesuiti in una organizzazione anche educativa rivoluzionaria per i tempi, ma dare un po' il “senso” del luogo, più che un luogo materiale un “non luogo”, un “luogo dell'anima”, ricco di suggestioni. Uno spazio non fisico ma ideale che albergava nel cuore e nei sentimenti di quei ragazzi in formazione. Coi sensi in tumulto. Il futuro ancora incerto. Alla ricerca di una via che li conducesse, accompagnandoli, con rigore amorevole, tenendoli per mano, verso un destino che ancora non conoscevano. Questo, tra gli altri, l'alto valore di questo terzo volume. Aver dato voce, oggi, proprio a quei ragazzi di allora, ancora non sacerdoti, ancora non vescovi, ancora non cardinali e moltissimi ancora non cittadini, ma ragazzi. Semplici adolescenti. Allievi e seminaristi. Giovani uomini che si stavano scrutando dentro. Che indagavano tra le pieghe del proprio animo alla ricerca di se stessi e della propria vocazione. E tanto maggiore era il travaglio interiore, psicologico e spirituale che attraversavano e tanto più forte ed intensa era poi la soddisfazione, il piacere, l'intimo compiacimento che provavano nel trovare il percorso, nel trovare una propria dimensione, nel comprendere e dare forma compiuta a quei sentimenti, a quelle passioni che, incerte fino ad allora e poi finalmente svelate, sarebbero diventate la direzione, il fondamento, la base fondante della propria esistenza e della propria missione umana, personale e sacerdotale. Uomini, sacerdoti, servi di Dio, ed anche semplici laici, comunque uomini adulti, maturi, responsabili e consapevoli. Cittadini del mondo che venivano guidati e sostenuti nel forgiare, con rigore amorevole, il proprio animo per affrontare il ministero che erano chiamati a svolgere ed attraversare la vita con fede, forza, coraggio e competenza. 

Dalle cinquanta testimonianze inserite traspaiono, vividi, i ricordi intensi, profondi, talvolta anche struggenti di un periodo fecondo e magico della propria vita di fanciulli e di giovani studenti. Nelle pagine vive, toccanti dei ragazzi di allora si coglie ancora la tensione interiore, la passione spirituale, l'ansia della ricerca di se stessi in un percorso di vita e di maturazione sacerdotale che ha segnato profondamente la loro vita ed il loro futuro. Una sorta di diario intimo e personale in cui, pur a distanza di anni, si sentono ancora, vibranti e palpabili, le emozioni che dovettero sommergere gli animi dei giovani studenti, pervasi di nostalgia per la casa e gli affetti abbandonati, a volte oppressi dalle paure, dalle ansie ed incertezze per il domani, ma anche gonfi di gioia, di fervore ed entusiasmo per una nuova famiglia trovata, una guida sicura, una fucina di cultura, severa ma dolce, che era anche laboratorio di vita, ricerca spirituale, studio dei classici, apertura verso un mondo grande e misterioso che veniva loro svelato e per il quale si formavano, con impegno, gli strumenti culturali, ecclesiali e spirituali necessari. 

Una esperienza avvincente, toccante ed appassionante come avvincente, unica e straordinaria è l'esperienza personale ed intima di ognuno di noi. Ed ancora di più quando ripercorsa con l'affetto malinconico e la nostalgia profonda e struggente del ricordo. Un ricordo che è memoria, ancora viva, non solo personale ma anche collettiva della Chiesa sarda e di una buona parte della comunità regionale in quasi mezzo secolo di vita. Questo il mare, immenso e profondo, nel quale è possibile immergersi attraverso la lettura di questo terzo, prezioso, volume della storia del Seminario di Cuglieri; in questo prezioso volume della nostra storia.  


Fonte: Giuseppe Cabizzosu
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